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Immagine del redattorePaola Corsaro

Camargue, la festa dei gitani a Saintes Maries de la Mer


di Paola Corsaro CAVALLO 2000 24/5/18




Nello splendido parco regionale della Camargue, riserva naturale di 85.000 ettari che salvaguarda circa 400 specie avicole selvatiche, .il paesaggio è costellato di stagni d'acqua salata e di prati o "sansouries", dove si incontrano tori e cavalli bianchi, chiamati, appunto “Camargue”, assolutamente in libertà. Toro e cavallo: grande passione degli abitanti del luogo. Il cavallo di Camargue, bianco e di piccola taglia, resistente e valoroso, vive indisturbato nel delta del Rodano. Oltre ai Camargue, sono molto apprezzati i cavalli da tiro, un tempo utilizzati per i lavori agricoli, perché impiegati nelle frequenti feste locali delle “manades”. Famose le esibizioni spettacolari di uomini e cavalli che vivono in libertà proprio sulle spiagge di Saintes Maries de la Mer, come quelle di Lorenzo de Camargue. Il cavallo occupa tutto lo spazio possibile nella cultura locale : non vi è festa senza cavalieri, non una sola città o paesino senza centro equestre, né strada senza allevamento e, specie in questa stagione, le manifestazioni tradizionali abbondano. Il cavallo Camargue si distingue per la piccola taglia (tra 1,35 m e 1,50 m al garrese) e il manto bianco. Guida e controlla il bestiame insieme all’uomo all'interno delle “manades”. In questa regione, cavalli e uomini sono abituati a calore estremo d'estate e umidità, vento e freddo d'inverno. Tuttavia proprio queste caratteristiche termiche conferiscono perennità, rusticità e resistenza alla razza. Le passeggiate a cavallo e in carrozza (molto utilizzata per il turismo equestre) permettono di apprezzare la sua stabilità, il carattere docile e la facilità con cui percorre il paesaggio paludoso. Carrozze e cavalli popolano le numerose feste locali dal sapore antico, tra le quali la festa dei gitani di Saintes Maries de la Mer che si tiene ogni 24 maggio. I gitani di tutta Europa si incontrano ogni anno per questo appuntamento che permette la diffusione della “vera” cultura di quel popolo, spesso non correttamente comunicata dai media. Il pellegrinaggio dei Gitani a Saintes Maries de la Mer, piccolo villaggio della Camargue, nel sud della Francia, è uno spettacolo difficile da descrivere a chi non lo ha mai visto. Una folla, composta da prelati, zingari e turisti, musicisti e cavalieri, accompagna il viaggio della statua di Santa Sara dall'antica chiesa fino al mare. La massa colorata di uomini e donne, che segue la processione, è accompagnata anche dai cavalli che avanzano montati dai "Gardians" camarguesi mentre Sara La Nera ( la santa venerata dai gitani) percorre quel pezzo della strada che la portò fin qui.

La leggenda vuole, infatti, che le Sante Marie (Maria Jacobè e Maria Salomè, accompagnate da Lazzaro, Maria Maddalena e altri), vittime di persecuzioni in Palestina, dopo essere state arrestate, venissero abbandonate a bordo di una barca senza vela e remi. Quindi, guidate dalla Provvidenza, sbarcarono in terra provenzale. Le due donne si fermarono sul litorale della Camargue per predicare la parola di Gesu’ ( la Provenza è terra di vangeli apocrifi). Questo pellegrinaggio esiste grazie ad un nobile dalle origini italiane, Folco Baroncelli, nato nel 1869 ad Aix- en- Provence, marchese di nascita e "manadier" per vocazione, che difese i diritti della minoranza gitana ed ottenne nel 1935 che i Gitani potessero festeggiare pubblicamente la loro patrona. Alla festa si incontrano non solo cavalli “camargue” ma tantissimi attacchi assolutamente unici: cavalli da tiro pesante, allevati insieme ai camargue e gipsy, che trainano “roulotte” coloratissime usate come abitazione proprio dai Gardians piu’ che dai gitani. Si possono facilmente incrociare per la strada, insieme alle carrozze che portano i turisti a visitare la laguna; si possono ammirare a Saintes Maries de la Mer per la festa dei gitani; si possono ammirare sulle rive del Rodano con i loro sgargianti colori. La festa non è solo per cavalli e carrozze: i gitani cantano in ogni angolo delle strette stradine del paese, in ogni bar e invitano il pubblico a unirsi ai loro cori; donne e uomini, in costume arlesiano, tipico della zona, passeggiano sul lungomare .Giochi con cavalli e tori senza sangue, danze arlesiane, sfilate di interi gruppi in costume integrano perfettamente lo spettacolo della festa dei gitani. Una terra di gente di cavalli, simile ai nostri butteri, che vive nella tranquillità di paesaggi contadini dove esiste la “Natura”.


CAMARGUE, GIPSY FESTIVAL AT SAINTES MARIE DE LA MER

In the wonderful regional park of the Camargue, a natural reserve of 85,000 hectares that protects about 400 wild poultry species, the landscape is dotted with salt water ponds and meadows or "sansouries", where you can meet bulls and white horses, called, precisely “Camargue”, absolutely free.

Bull and horse: great passion of the locals. The Camargue horse, white and small, resistant and valiant, lives undisturbed in the Rhone delta. In addition to the Camargue, draft horses are very popular, once used for agricultural work, because they are used in the frequent local festivals of the "manades". Famous are the spectacular performances of men and horses who live in freedom right on the beaches of Saintes Maries de la Mer, such as those of Lorenzo de Camargue. The horse occupies as much space as possible in the local culture: there is no party without riders, not a single city or village without an equestrian center, nor a road without breeding and, especially in this season, traditional events abound. The Camargue horse is distinguished by its small size (between 1.35m and 1.50m at the withers) and its white coat. He guides and controls the livestock together with the man inside the "manades". In this region, horses and humans are used to extreme heat in summer and humidity, wind and cold in winter. However, these thermal characteristics give the breed perenniality, rusticity and resistance. Horseback and carriage rides (widely used for equestrian tourism) allow you to appreciate its stability, docile character and the ease with which it travels through the marshy landscape.

Carriages and horses populate the many local festivals with an ancient flavor, including the festival of the gypsies of Saintes Maries de la Mer which takes place every 24 May. Gypsies from all over Europe meet every year for this event that allows the spread of the “true” culture of that people, often not correctly communicated by the media. The pilgrimage of the Gypsies to Saintes Maries de la Mer, a small village in the Camargue, in the south of France, is a sight difficult to describe to those who have never seen it. A crowd, made up of prelates, gypsies and tourists, musicians and knights, accompanies the journey of the statue of Saint Sara from the ancient church to the sea. The colored mass of men and women, which follows the procession, is also accompanied by the horses that advance mounted by the Camarguese "Gardians" while Sara La Nera (the saint venerated by the gypsies) walks along that part of the road that brought her here. Legend has it, in fact, that the Saints Marys (Maria Jacobè and Maria Salomè, accompanied by Lazarus, Mary Magdalene and others), victims of persecution in Palestine, after being arrested, were abandoned on board a boat without sail and oars. Then, guided by Providence, they landed in Provencal land. The two women stopped on the Camargue coast to preach the word of Jesus (Provence is a land of apocryphal gospels). This pilgrimage exists thanks to a noble of Italian origins, Folco Baroncelli, born in 1869 in Aix-en-Provence, marquis by birth and "manadier" by vocation, who defended the rights of the Gypsy minority and obtained in 1935 that the Gypsies could celebrate publicly their patroness.


At the party you will meet not only "Camargue" horses but many absolutely unique carriages , heavy draft horses, bred together with the Camargue and Gypsy, which pull colorful "caravans" used as a home by the Gardians rather than by the gypsies. You can easily cross them along the road, together with the carriages that take tourists to visit the lagoon; they can be admired in Saintes Maries de la Mer for the gypsy festival; they can be admired on the banks of the Rhone with their gaudy colors. The party is not just for horses and carriages: the gypsies sing in every corner of the narrow streets of the town, in every bar and invite the public to join their choirs; women and men, in Arlesian costume, typical of the area, stroll along the seafront. Games with horses and bloodless bulls, Arlesian dances, parades of entire groups in costume perfectly integrate the spectacle of the gypsy party. A land of people of horses, similar to our cowboys, who live in the tranquility of peasant landscapes where "Nature" exists.




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