LE CARROZZE DIMENTICATE
di Adamo Martin
dal Forum
La provincia di Cuneo, la provincia di Torino e in generale la regione Piemonte nel 1800 furono la culla dell'Industria del design e dell'Innovazione tecnologica. Con Torino Capitale d'Italia, era la regione Piemonte a racchiudere all'interno dei suoi confini alcune fra le più importanti industrie italiane dell'epoca. In quel periodo, le botteghe artigiane che producevano carrozze racchiudevano vari aspetti della tecnologia dell'epoca, infatti una piccola fabbrica artigianale che costruiva carrozze e carri trainati da cavalli aveva al suo interno varie officine: della lavorazione del legno, alla lavorazione del ferro, al pellame, alle tappezzerie. In esse si poteva trovare una qualità eccezionalmente raffinata per l'epoca. Alcuni importantissimi Marchi di carrozzieri famosissimi all'epoca come Locati Torretta , Diatto, Ciocca, lo stesso Cesare Sala, che produsse in Torino per alcuni anni della sua eccellenza artigiana, erano esponenti massimi della produzione di carrozze in tutta Italia e anche nel resto dell'Europa.Oggigiorno il patrimonio di carrozze presente sul suolo italiano è vastissimo, alcuni pezzi di rara bellezza vengono mantenuti in vita da collezionisti privati ed da alcuni sporadici musei che si sono voluti specializzare in questa particolare sezione dedicata alle carrozze nei quali raccolgono beni importantissimi in questo campo. L'OBIETTIVO Riuscire a recuperare il patrimonio delle Carrozze del Piemonte è un'importante missione che sarebbe di forte aiuto per la riscoperta di un eccellenza artigiana che ci è appartenuta fino a un secolo e mezzo fa, ove si raggiunsero livelli ambiti in tutto il mondo. L'obiettivo di questo progetto è quello di riuscire a salvaguardare, reperire, restaurare e valorizzare tutte quelle carrozze e/o carri presenti oggigiorno sul suolo piemontese, che sovente vengono conservati in luoghi non adatti oppure che possono diventare potenzialmente oggetti dimenticati e di ingombro per chi non riesce a comprendere l'importanza di queste opere. L'IDEA Frequentando gli ambienti di coloro, che nel nord Italia, si appassionano ancora “all'arte del bell’attaccare” ovvero a quell’insieme di regole scritte e non che si tramandano di generazione in generazione per unire un cavallo ad una carrozza, ci è stato possibile capire come in svariati luoghi opere artigianali incredibili vengono custodite in spazi e in sistemazioni alquanto precarie, sia dal punto di vista della conservazione che dal punto di vista degli obiettivi finali. L'idea è quella di censire e reperire tutte le informazioni riguardanti i “legni” (in gergo le carrozze) che sono di proprietà privata o pubblica di amministrazioni comunali e chiedere alle varie proprietà di svincolarsi dal punto di vista materiale di questi oggetti per permettere la loro valorizzazione in un ambiente consono. Si potrebbe pensare, eventualmente, anche al loro restauro e il loro ripristino. Questa idea permetterebbe ad alcune proprietà, in possesso di carrozze o carri molto voluminosi, pesanti ed ingombranti, di trovare una sistemazione che se no potrebbe risultare un problema serio. Infatti alcune proprietà di privati sono in mano a persone di età avanzata, le quali non hanno un futuro chiaro di quello che avverrà dei loro beni una volta che loro non saranno più in grado di badarci. Oppure in altre occasioni piccole o grandi collezioni vengono conservati da amministrazioni comunali con poche possibilità economiche e in luoghi del tutto inappropriati. In entrambi i casi i soggetti proprietari di queste carrozze potrebbero vedersi stimolati nel cedere la proprietà materiale dell'oggetto mantenendo comunque la proprietà in solido e devolvendo l'oggetto ad un museo che possa valorizzarlo come si conviene e spiegarne la storia. LA SOLUZIONE Vi sono in Piemonte realtà museali consolidate con alle spalle una struttura logistica importante strutturate in maniera da poter accogliere centinaia di turisti ogni anno, realtà museali riconosciute su tutto il suolo nazionale ed oltre. Sovente però queste realtà hanno la difficoltà a riempire alcuni spazi dei loro musei con collezioni permanenti che possano suscitare nei visitatori curiosità e stupore ed insegnare qualcosa di nuovo oltre all’architettura che contiene il museo stesso. Realtà museali definite scatoloni vuoti, che per qualsiasi motivo, sono state depredate dei loro arredi. Oggi, alcune, sono state restaurate in quanto architetture di importanza mondiale ma in qualche caso proprio la mancanza di qualcosa da visitare al loro interno le penalizza facendole scivolare il secondo piano. La soluzione di riempire gli ambienti vuoti di alcuni musei già esistenti nel nostro territorio con il patrimonio carrozziere piemontese potrebbe essere un'importantissima sinergia dove i proprietari delle opere di cui stiamo parlando possono trovare un luogo di prestigio e che metta in risalto questi oggetti, mentre i musei avrebbero del materiale con cui riempire i locali lasciati vuoti con degli oggetti di rara bellezza di importanza storica e culturale. LA CHIAVE MODERNA. Oggigiorno numerosissimi musei italiani hanno il grosso problema della PIL sui visitatori, specialmente quelli meno interessati e i più giovani. Dando uno sguardo soprattutto all'estero dei poli museali più ricchi possiamo notare come l'esperienza di visita di un museo venga oggigiorno più che mai proposta in una maniera più moderna, meno statica e che cerca di allontanare dall'immaginario comune il museo polveroso è noioso che tutti hanno in mente. Nel caso specifico del museo con all’interno le carrozze, si potrebbe avere la possibilità di proporre ai visitatori di scoprire quello che una volta era il mezzo di trasporto più utilizzato. All'esterno del museo, vere carrozze, cavalli e cocchieri potrebbero portare alla scoperta di questi oggetti che poco prima si sono visti esposti nel museo ed arricchire il bagaglio culturale del visitatore continuando ad imparare sulla storia delle carrozze sedendovi sopra e facendosi trasportare come ai vecchi tempi. Ovviamente le carrozze utilizzate con i cavalli all’esterno del museo, non saranno realmente d'epoca ma repliche fedeli di quelle che sono le carrozze esposte. Testo: Adamo Martin Photocredit: Eric Charbonier
THE FORGOTTEN CARRIAGES
The province of Cuneo, the province of Turin and in general the Piedmont region in 1800 were the cradle of the Design Industry and Technological Innovation. With Turin as the capital of Italy, it was the Piedmont region that encompassed some of the most important Italian industries of the time within its borders. At that time, the artisan workshops that produced carriages contained various aspects of the technology , in fact a small artisan factory that built horse-drawn carriages and wagons had several workshops inside: woodworking, ironworking, leather, upholstery. In them you could find an exceptionally refined quality for the time. Some very important brands of famous builders such as Locati Torretta , Diatto, Ciocca, Cesare Sala, who produced in Turin for some years his artisan excellence, were leading exponents of the production of carriages throughout Italy and also in the rest of Europe. Nowadays the heritage of carriages present on Italian soil is large, some pieces of rare beauty are kept by private collectors and by some sporadic museums that wanted to be specialized in this particular section dedicated to the carriages in which they collect very important goods . THE GOAL Recovering the heritage of the Piedmont Carriages is an important mission that would help the rediscovery of a craftsman's excellence that belonged to us until a century and a half ago, where coveted levels were reached all over the world. The aim of this project is to be able to safeguard, find, restore and enhance all those carriages and/or wagons present today on the ground of Piedmont, which are often kept in unsuitable places or that potentially become forgotten objects and clutter for those who cannot understand the importance of these works.
THE IDEA Being toghether with Northen Italian people , still passionate "to the art of good driving" or to that set of rules written and not that are handed down from generation to generation to join a horse to a carriage, we understand how incredible craft works are kept in spaces and accommodations rather precarious, both from the point of view of conservation and from the point of view of the final goals. The idea is to census and find all the information concerning the "wood" (in the jargon of the carriages) that are privately owned or public owned by municipal administrations and ask the various owners to release the property and to allow their exploitation in a suitable place. And now we may care their restoration .
This idea realizes that the owners of very voluminous carriages or wagons, heavy and bulky, would find a suitable place for carriages. In fact, some private owner is older people, who do not have a clear future of what will happen to their property once they are no longer able to look after it. Sometimes small or large collections are kept by municipal administrations with short economic availability and inappropriate places. In both cases, the owners of these carriages may be stimulated to surrender the material property of the carriage still keeping the property in solid and devolving the asset to a museum that can enhance it and explain its history.
THE SOLUTION In Pedimont there are museums with an important logistic structure in order to accommodate hundreds of tourists every year on the whole national soil and beyond. Often, however, these museums don't fill some spaces with permanent collections that can arouse in visitors curiosity and amazement and teach something new besides the architecture that contains the museum itself. Museum realities called empty boxes, which f have been looted of their furnishings. Today, some have been restored as architectures of world value but sometimes the lack of something to visit inside penalizes them by sliding the second floor. The solution of filling the empty spaces of some museums , still tru in our Nation, plus the heritage of Piedmont builders could represent a very important synergy: where the ownerscan find an important place that emphasize these assets, and Museums would fill the places left empty with assets of rare beauty of historical and cultural importance. THE MODERN KEY. Today many Italian Museums have the problem of GDP on visitors, especially those who are less interested and the youngest. Taking a look of the richest Museum poles we understand how the experience of visiting a museum is today, more than ever proposed, a less static way; it is far from the common the dusty museum that everyone has in his mind. In a carriages Museum you may propose to visitors to discover what was once the most used means of transport. Outside the museum, real carriages, horses and coachmen could lead to the discovery of these objects that enrich the cultural baggage of the visitor by learning the history of the carriages sitting on them and getting carried away as in the old days. Obviously the carriages used with horses outside the Museum will not really be really the ancient ones but replicas . Text: Adam Martin Photocredit: Eric Charbonier
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